Venerdì 25 giugno 2021 il Ministero della Salute, per fare il punto rispetto alle varianti di SARS-CoV-2, ha emanato la circolare n. 28537 avente per oggetto: "Aggiornamento della classificazione delle nuove varianti SARS-CoV-2, loro diffusione in Italia e rafforzamento del tracciamento, con particolare riferimento alla variante Delta".
Come spiegato in circolare un dato che sembra aggravarsi di giorno in giorno riguarda l'indice di trasmissibilità della variante indiana Delta, nettamente maggiore rispetto alle precedenti (se paragonata alla variante inglese si rivelerebbe per un 40/60 % più trasmissibile..). Ciò spiega quanto monitorare e intensificare le misure di contenimento del virus sia necessario; restano valide le forme di prevenzione fin ora adottate: distanziamento, uso dei dispositivi di sicurezza, lavaggio frequente delle mani ecc..
I rischi di contagio maggiori sembrano registrarsi per coloro i quali non abbiano ancora concluso il ciclo vaccinale, meno esposti alla variante invece i soggetti già sottoposti a entrambe le dosi di vaccino.
Come evolverà la situazione? Al momento non è possibile fare alcuna previsione, motivo per il quale il 9 luglio 2021 il Ministero della Salute ha emanato una nuova circolare (la n. 31101) nella quale vengono portati alla luce gli innumerevoli casi legati alla variante Delta che si stanno verificando in tutt'Europa. Cosa si chiede? Un'accelerata nelle vaccinazioni.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha raccolto i dati forniti dagli Stati europei e ha stilato una mappa nella quale identifica con colori diversi il rischio contagio nelle regioni europee.
In circolare viene riportato quanto segue: “L’allentamento delle misure di controllo nelle ultime settimane ha generato un aumento della mobilità delle persone a livello nazionale e internazionale, portando a un aumento delle interazioni sociali della popolazione. Nel contesto italiano, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante”.
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