Se sei convinto che la Sicurezza sul Lavoro sia solo una fastidiosa incombenza che ruba il tuo tempo perché tanto nella tua azienda gli infortuni gravi o gravissimi (perfino mortali a volte purtroppo!) non si verificano, ti consiglio di leggere questo articolo… scoprirai che stai rischiando molto grosso!
In caso di infortuni gravi o gravissimi le autorità di pubblica sicurezza inizieranno le indagini per verificare se l’infortunio è stato causato dalla violazione colposa o dolosa delle misure di sicurezza sul luogo di lavoro.
Se questa ipotesi viene confermata il datore di lavoro deve affrontare un processo in sede penale e rischia pesanti conseguenze.
Se gli infortuni derivano dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena per le lesioni gravi la pena è la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.
Quando scatta l’azione penale nei confronti del datore di lavoro?
In caso di infortuni gravi o gravissimi l’azione penale è legata alla prognosi:
prognosi che superano i 30 giorni: attivazione per iniziativa dell’ INAIL, dell’indagine amministrativa della Direzione provinciale del lavoro, il cui verbale viene inviato al Pubblico Ministero;
prognosi fino a 40 giorni: attivazione dell’azione penale per iniziativa dell’infortunato;
prognosi oltre i 40 giorni: l’azione penale scatta d’ufficio da parte del Pubblico Ministero.
Quando un infortunio viene definito grave o gravissimo?
Il criterio utilizzato per la categorizzazione dipende dall’entità della lesione.
La lesione è grave quando:
Causa una malattia che mette in pericolo la vita della persona (si accerta una malattia o un’incapacità di svolgere le occupazioni quotidiane per un tempo superiore ai quaranta giorni);
Produce l’indebolimento permanente di un senso o di un organo.
La lesione è gravissima quando:
Causa una malattia certamente o probabilmente insanabile;
Causa la perdita di un senso;
Causa la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l’arto inutilizzabile. Ovvero la perdita dell’uso di un organo. O ancora della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà nel parlare;
Provoca la deformazione o lo sfregio permanente del viso.
Nello specifico l’articolo 590 del Codice Penale legifera i casi di lesioni personali colpose subite dal lavoratore durante lo svolgimento della sua attività lavorativa. La norma, al secondo comma, prevede espressamente l’applicazione di un’aggravante n
el caso in cui la lesione sia conseguenza dell’inadempimento delle norme antinfortunistiche.
Gli infortuni (anche gravissimi purtroppo!) avvengono nelle attività di ristorazione più frequentemente di quanto si immagini! E il rischio di subire conseguenze penali anche gravi è elevato. Per mettersi al riparo è fondamentale adottare tutte le procedure indicate dalle normative sulla Sicurezza sul Lavoro e farsi seguire da professionisti seri e con esperienza.
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