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Dalla 626 al Testo Unico: un excursus storico

  • Enrico
  • 28 lug 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Introdotta nel 1994 la Legge 626 ha apportato diverse novità circa il modo di intendere la sicurezza nei luoghi di lavoro. Infatti fino a quel momento l'attenzione dei legislatori si era unicamente concentrata su fattori di tipo oggettivo, puntando sul progresso tecnologico per la riduzione i rischi. La Legge 626 segna una svolta soprattutto per quanto concerne la figura del datore di lavoro, obbligato a stilare il Documento di Valutazione dei Rischi aziendale, diviene responsabile del miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Con questa Legge si abrogano le precedenti leggi in materia sicurezza sul lavoro, si inglobano invece alcune novità dello scenario europeo:

  • Prevenzione: con una più attenta valutazione dei rischi;

  • Valorizzazione: responsabilizzando i soggetti;

  • Organizzazione: volta all'individuazione di soggetti con incarichi di sicurezza (RLS, RSPP...);

  • Consapevolezza: circa il riconoscimento dei rischi aziendali (dai macchinari, alle sostanze nocive...).

Nel 2008, come risposta alla richiesta di maggior chiarezza e semplificazione della normativa in tema sicurezza è entrato in vigore il Decreto Legislativo 81/2008.

Le novità introdotte dal Testo Unico (valido ancora oggi) possono così riassumersi:

  1. Introduzione di sanzioni penali per i trasgressori;

  2. Introduzione del rappresentante dei lavoratori con facoltà di consultare i documenti aziendali riguardanti la sicurezza;

  3. Determinazione della responsabilità delle aziende appaltatrici rispetto a quelle subappaltanti;

  4. Blocco dell'attività fino alla messe in regola per coloro i quali non rispettino le direttive del Testo Unico.

Dal 2008 il Decreto ha subito diversi aggiornamenti, dando sempre più importanza ai singoli lavoratori i quali devono essere formati e informati sulla base dei rischi dell'azienda di appartenenza, considerando anche il grado di responsabilità che si ricopre all'interno della stessa. Essere formati per quanto concerne la sicurezza sul lavoro non rappresenta solo un dovere ma anche un diritto.. Fino a quando non si avrà un'unica direzione condivisa non si potranno raggiungere obiettivi di sicurezza comuni.



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